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Archivio: Maggio 2013
CUBA: TRA PRESENTE E FUTURO
IBS ITALIA ha partecipato lo scorso 23 maggio al seminario “Cuba: tra presente e futuro” organizzato dall’Istituto Italo Latino Americano, un’occasione per conoscere l’attuale quadro politico ed economico del Paese.
Tra gli interventi dei diversi relatori, quello della Dott.ssa Blanca Rosa Pampin Balado, Vice Presidente incaricato delle attività scientifiche e professionali dell’Associazione Nazionale degli economisti e dei contabili di Cuba (ANEC), che ha sottolineato le modifiche al sistema economico cubano recentemente promosse dal governo. L’obiettivo è quello di adeguare il modello socialista al XXI secolo, rendendolo più prospero e più sostenibile, ma conservando al contempo la sua natura. L’embargo verso gli Stati Uniti, che Cuba vive da 51 anni, ha intaccato e continua ad intaccare tutti i settori dell’economia, il commercio in modo particolare, tanto da rendere sempre più necessaria una revisione delle leggi interne.
A tal proposito sono già in corso modifiche alle regole per gli investimenti esteri, al sistema del credito (come la riduzione degli interessi bancari), alla legge tributaria, del lavoro e della proprietà. S’inizia a promuovere l’usufrutto, come forma alternativa alla cooperativa, che detiene il 68% della terra coltivata nel Paese, e si mira a rendere autonoma il 35% della forza lavoro, almeno per ciò che riguarda piccoli business, senza correre il rischio di concentrare la ricchezza nelle mani di pochi.
Per quanto riguarda gli investimenti esteri, i principali partner commerciali del Paese sono Canada, Venezuela, Russia e Brasile; con questi due in particolare, Cuba coopera per l’ammodernamento del suo sistema aeroportuale. Ma le possibilità sono aperte anche all’Europa e all’Italia nei settori del turismo, estrattivo, alimentare, delle fonti alternative (biomasse e fotovoltaico) e delle biotecnologie.
Per tutte le ulteriori informazioni, si prega di scrivere a info@ibsitalia.biz
COUNTRY PRESENTATION BOTSWANA
IBS ITALIA ha partecipato il 9 maggio scorso alla prima Country Presentation sul Botswana, organizzata da Confindustria Assafrica & Mediterraneo in collaborazione con l’Ambasciata del Botswana in Italia. Protagonista del pomeriggio di lavori il Vice Ambasciatore della Repubblica del Botswana per l’Italia, Lily Tebogo Motshome che ha presentato alle aziende in sala il quadro politico economico e le opportunità di investimento nel Paese.
Collocato in una posizione strategica e membro di SACU (Unione Doganale dell’Africa Meridionale), SADC (Comunità di Sviluppo dell’Africa Meriodionale) e AGOA (Atto di Crescita e Opportunità per l’Africa) che gli permette libero accesso al mercato degli Stati Uniti, il Botswana può vantare stabilità politica, macroeconomica e una crescita a ritmi costanti; il tutto sostenuto da una popolazione pacifica e ben istruita e formata. Il tasso di alfabetizzazione, infatti, si attesta all’82%, ma sono in corso diversi provvedimenti per incrementare ancora di più questo dato. L’istruzione, insieme a infrastrutture, innovazione, sanità, agricoltura e terziario, è uno dei settori su cui si punta per diversificare l’economia del Paese ancora molto dipendente dai diamanti e dalle risorse minerarie. Il Vice Ambasciatore ha più volte sottolineato la completa disponibilità ad accogliere ogni tipo di business, soprattutto in settori chiave come quello minerario, turistico, agricoltura, trasporti e innovazione. Un’apertura, quella del Botswana, che si concretizza in un clima favorevole all’investimento, privo di restrizioni agli affari e con tassazioni agevolate: 15% sul manifatturiero, servizi finanziari e le innovazioni; 22% per gli altri settori.
Sono poi intervenuti il Dott. Ivano Gioia - Country Analyst Africa Sub-Sahariana SACE- e Carlo Maria Pulcinelli di Simest che hanno illustrato i due rispettivi servizi a disposizione delle imprese italiane. In particolar modo, il Dott. Gioia ha messo in evidenza come le valutazioni di Sace considerino il Botswana un Paese interessante, compreso tra gli investment grade A e A-. Tuttavia, solo un’impresa su cento sceglie i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana come meta per l’export o l’internazionalizzazione. Il saldo commerciale tra le due nazioni, sebbene sia irrisorio, nel 2012 è stato comunque positivo: 20.000 € per le importazioni dal Botswana verso l’Italia; tra i 6 e i 7 milioni di € per le esportazioni, soprattutto di prodotti dell’elettronica e della meccanica strumentale.
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FORUM POLONIA
IBS ITALIA ha partecipato al “Forum Polonia”, tenutosi oggi presso la Camera di Commercio di Roma grazie all’organizzazione di Unicredit International. Obiettivo dell’evento, illustrare il Paese nei suoi aspetti economici e politici e presentare le opportunità d’investimento che può offrire all’imprenditoria italiana.
A partire dal 2007, anno in cui sale al potere l’attuale premier, Donald Tusk, la Polonia ha iniziato a registrare una rapida e fiorente crescita economica, ad un ritmo medio del 4%. La classe media è in espansione e con essa i redditi e i consumi, sempre più in aumento, secondo quanto previsto dalle stime per i bienno 2013-2014. Al Paese, poi, sono destinati circa 106 miliardi di euro di fondi strutturali, di cui 73 miliardi per fondi di coesioni e i restanti per la Politica Agricola Comune. Ciò è frutto di una politica internazionale molto efficace, che ha permesso al primo ministro polacco di stringere i rapporti non solo con Bruxelles, ma anche con Germania e Russia. Ad oggi, la Polonia è un partner credibile, affidabile che gode di un peso sempre più rilevante a livello globale.
Anche i rapporti con l’Italia sono ottimi, uno dei suoi principali player commerciali. Sul territorio sono già molte le imprese italiane, sia grandi che piccole; tuttavia i settori dove potersi inserire sono molti e distinguibili per investimenti e esportazioni. Per il primo, i settori consigliati durante la presentazione della Dott.ssa Alessia Messina di Unicredit, sono: energia elettrica, mezzi di trasporto, sanità, farmaceutico; per il secondo: alimentare, abbigliamento, edilizia. Bisona inoltre ricordare che in Polonia vigono le zone economiche speciali, 14 in tutto, ovvero aree geografiche, divise per settori produttivi, che presentano condizioni preferenziali per incentivi e agevolazioni alle imprese. Rimarrano in vigore fino al 2020, ma il loro ciclo di vita durerà fino al 2026.
Perchè quindi investire in Polonia? Non solo per tutto quello già illustrato, ma anche per 4 ragioni fondamentali: perchè presenta un quadro politico, economico e monetario stabile; perchè gode di una posizione strategica, punto di accesso per i mercati del Nord e per i Paesi dell’ex Unione Sovietica; perchè il suo capitale umano è giovane (età media 35 anni), efficiente e molt preparato; perchè il costo del lavoro è competitivo ed è una nazione con costumi simili ai nostri. Il tutto, poi, supportato da Bank Pekao, seconda banca nazionale, di proprietà di Unicredit, che può offrire sostegno diretto e in loco agli imprenditori interessati a questo mercato.
Per avere ulteriori informazioni, scrivere una mail a: info@ibsitalia.biz
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